domenica 9 novembre 2014

Significato e testo delle canzoni

da : http://www.significatocanzoni.it/chandelier-sia/

SIGNIFICATO CHANDELIER

INTERPRETAZIONE #1
‘Chandelier’ è l’ultimo singolo rilasciato da Sia, cantante più nota al mondo per comporre canzoni per altri cantanti famosi o per duettare con loro, giusto per citarne alcuni ricordiamo i duetti con Beyoncé (“Pretty Hurts”), Celine Dion (“Loved Me Back to Life”), Flo Rida (“Wild Ones”), David Guetta (“Titanium”), Katy Perry (“Double Rainbow”), Rihanna (“Diamonds”), and Britney Spears (“Perfume”). Questa volta la cantante da uno strappo alla regola e dopo quasi 5 anni, decide di scrivere questa canzone per se stessa e cantarla dunque da solista. Il risultato è qualcosa di strepitoso, un singolo che mette in risalto una volta di più le sue doti di cantante, capace di raggiungere ottave che ben poche persone possono vantarsi di raggiungere.
Il testo della canzone racconta in modo originale (o forse in tono quasi di denuncia) lo sballo che le ragazze più volte provano durante le folli serate di svago, condite il più delle volte da troppi drink consumati (“1,2,3, drink! 1,2,3, drink!”) che portano inevitabilmente le persone ad ubriacarsi. Un testo che dunque porta l’attenzione all’esagerazione di certe serate vissute come se non ci fosse un domani, non a caso la canzone dice proprio:”I’m gonna live like tomorrow doesn’t exist” tradotto con “Vivrò come se domani non esistesse”. La serata e lo svago esagerato portano inevitabilmente al mattino seguente dove ci si rende conto di aver superato ogni limite e alla spensieratezza del giorno precedente subentra la vergogna di ciò che si è fatto:”il sole è alto, sono un disastro, devo uscire adesso, devo scappare da questo, arriva la vergogna, arriva la vergogna”.
Al di là del tema trattato, la canzone come già detto precedente, risulta assolutamente di alto livello e sicuramente potrebbe essere la vera sorpresa di questo Maggio 2014.
INTERPRETAZIONE #2 (inviata da Giada R.)
Secondo me è vero, Sia “denuncia” la situazione di molte ragazze, che poi è comune anche a tanti ragazzi, cioè quella di bere e divertirsi senza freni; ma c’è di più dietro questa situazione: probabilmente hanno una situzione di disagio, in cui si sentono deboli o soffrono a causa di famiglia, problemi di violenze o qualsiasi causa possa far soffrire dei ragazzi. A causa di questo scappano, anche solo per una notte, dai loro problemi, dalla vita reale che è vuota, rappresentata anche dalla casa semi-vuota che si vede nel video. Dice “Party girls don’t get hurt,Can’t feel anything” ( Le ragazze che fanno festa non si fanno male, non sentono nulla) e questo è come se riflettesse una ragazza dentro sè stessa, convincendosi che così potrà fuggire dai suoi problemi; poi afferma ” vivrò come se non esistesse un domani” perchè quel domani significa tornare alla realtà, alla vita di tutti i giorni, in cui tutto è troppo difficile, pesante e da cui non si può scappare. “Help me, I’m holding on for dear life” ( Aiutami, sto aspettando una vita più cara) è una richiesta di aiuto per essere salvata dalla vita, dalla realtà, da se stessa. Aspetta che qualcuno la venga a salvare.

CURIOSITA’ SUL VIDEO
Il video della canzone mostra una bambina, che durante tutta la durata della canzone balla dentro ad una casa semi vuota, esibendosi in vere e proprie evoluzioni degne di una ballerina professionista, alternate a volte a movimenti ed espressioni del volto quasi isteriche: quest’ultima cosa però non deve sorprendere, se si pensa appunto a ciò che racconta la canzone, agli stati d’animo delle donne che cambiano in continuazione, fino allo sballo totale in cui non ci si rende neanche più conto del modo in cui si sta ballando e in generale da ciò che si sta facendo. Alla luce di ciò, le espressioni e i movimenti presenti nel video, incarnano perfettamente le parole del testo. Ad ogni modo la performance generale rimane di alto livello e tutto ciò è reso ancora più unico dal fatto che la bambina protagonista del video ha appena 11 anni e nonostante la sua giovane età dunque riesce ad eseguire una performance che sicuramente non passerà inosservata. La bambina in questione ad ogni modo non è sconosciuta al grande pubblico americano, in quando si tratta di Maddie Ziegler, famosa per aver partecipato al conosciutissimo reality show americano Dance Moms.
Vuoi dare anche tu una interpretazione diversa a questa canzone? Inviala a
significatocanzoni@gmail.com
la pubblicheremo a tuo nome oppure lascia semplicemente un commento in fondo al post.

TESTO E TRADUZIONE

TESTO

Party girls don’t get hurt
Can’t feel anything, when will I learn
I push it down, push it down
I’m the one “for a good time call”
Phone’s blowin’ up, they’re ringin’ my doorbell
I feel the love, feel the love
1,2,3 1,2,3 drink
1,2,3 1,2,3 drink
1,2,3 1,2,3 drink
Throw em back, till I lose count
I’m gonna swing from the chandelier, from the chandelier
I’m gonna live like tomorrow doesn’t exist
Like it doesn’t exist
I’m gonna fly like a bird through the night, feel my tears as they dry
I’m gonna swing from the chandelier, from the chandelier
And I’m holding on for dear life, won’t look down won’t open my eyes
Keep my glass full until morning light, ‘cause I’m just holding on for tonight
Help me, I’m holding on for dear life, won’t look down won’t open my eyes
Keep my glass full until morning light, ‘cause I’m just holding on for tonight
On for tonight
Sun is up, I’m a mess
Gotta get out now, gotta run from this
Here comes the shame, here comes the shame
1,2,3 1,2,3 drink
1,2,3 1,2,3 drink
1,2,3 1,2,3 drink
Throw em back till I lose count
I’m gonna swing from the chandelier, from the chandelier
I’m gonna live like tomorrow doesn’t exist
Like it doesn’t exist
I’m gonna fly like a bird through the night, feel my tears as they dry
I’m gonna swing from the chandelier, from the chandelier
And I’m holding on for dear life, won’t look down won’t open my eyes
Keep my glass full until morning light, ‘cause I’m just holding on for tonight
Help me, I’m holding on for dear life, won’t look down won’t open my eyes
Keep my glass full until morning light, ‘cause I’m just holding on for tonight
On for tonight

TRADUZIONE

Le ragazze che fanno festa non si fanno male
non senti niente, quando imparerò
a smetterla, a smetterla
sono l’unica pronta per la chiamata
il telefono sta squillando, mi suonano alla porta
sento l’amore, sento l’amore
1,2,3 1,2,3 bevi
1,2,3 1,2,3 bevi
1,2,3 1,2,3 bevi
Tirali via, finché non perdo il conto
Ondeggerò dal lampadario, dal lampadario
Vivrò come se domani non esistesse
Come se non esistesse
Volerò come un uccello attraverso la notte, sentirò le lacrime che si asciugano
ondeggerò dal lampadario, dal lampadario
Sto aspettando la vita migliore, non abbasserò lo sguardo non aprirò gli occhi
terrò il bicchiere pieno fino al mattino, perché sto solo aspettando stanotte
aiutami, sto aspettando una vita più cara,non abbasserò lo sguardo non aprirò gli occhi
terrò il bicchiere pieno fino al mattino, perché sto solo aspettando stanotte
oh, stanotte
il sole è alto, sono un disastro
devo uscire adesso, devo scappare da questo
arriva la vergogna, arriva la vergogna
1,2,3 1,2,3 bevi
1,2,3 1,2,3 bevi
1,2,3 1,2,3 bevi
Tirali via, finché non perdo il conto
Ondeggerò dal lampadario, dal lampadario
Vivrò come se domani non esistesse
Come se non esistesse
Volerò come un uccello attraverso la notte, sentirò le lacrime che si asciugano
ondeggerò dal lampadario, dal lampadario
Sto aspettando la vita migliore, non abbasserò lo sguardo non aprirò gli occhi
terrò il bicchiere pieno fino al mattino, perché sto solo aspettando stanotte
aiutami, sto aspettando una vita più cara,non abbasserò lo sguardo non aprirò gli occhi
terrò il bicchiere pieno fino al mattino, perché sto solo aspettando stanotte
oh, stanotte

Il palato molle -

IL PALATO MOLLE

In fondo alla bocca, dietro agli incisivi superiori,  dietro al palato duro c’è il palato molle. Lo possiamo sentire e toccare. Lo trovi dietro il palato duro, sul soffitto della bocca.
Pronuncia una A allo specchio e lo vedrai …
Il controllo del palato molle migliora la fonazione nel canto poiché sollevandolo si amplia la cassa di risonanza orale, allargando la cavità della bocca e permettendo al suono di risuonare dentro un'area piu' grande.
Più sollevi il palato molle più amplii la tua cassa di risonanza. 

COME SI COMPORTA IL PALATO MOLLE.
Il palato molle è il portoncino che divide la cavità orale dalla cavità nasale.
Quando è completamente abbassato il suono passa dalla faringe al naso.
Quando è sollevato il suono entra nella cavità spaziosa cavità orale.

COME SI SOLLEVA IL PALATO MOLLE
Il palato molle si solleva con lo sbadiglio, con una inspirazione intensa a bocca aperta, pensando di avere una patata in bocca, verticalizzando il suono, stupendosi, emettendo il suono della rana (gra con r emessa alla francese), o emettendo semplicemente una O....

Ricordiamoci sempre però che nel canto non e' opportuno forzare le posizioni... dunque palato molle alto e disteso sì, ma se si sente "tirare", se si percepisce una situazione di "dolore leggero" o di "disagio", significa che stiamo sollevando troppo...
L'immagine azzeccata che mi viene in mente per pensare all'ampiezza naturale del palato molle e' quella di un paracadute aperto...

COME PIAZZARE IL SUONO SUL PALATO MOLLE :
IL SUONO DELLA RANA

Il suono della rana si emette con una vibrazione del palato molle. 
Si tratta di pensare al suono “GR”, con la “r” francese pensando solo ad “A”, a lingua ferma, quasi fosse un gargarismo vocale.
La sensazione è di totale rilassatezza, non deve essere la lingua a vibrare.
Se pensi ad una U anziché ad una A si trasforma nel suono del colombo o del gufo.
ESERCIZI
Provare e riprovare questo suono per 2/3 minuti. A quel punto il suono ha preso una certa aggressività, come fosse un ruggito che si può riconoscere nei cantanti.
ESERCIZIO:
Allunga l’inizio della A come se dicessi AAAArmadio. 
Quella stessa “A” emettila con il muscolo del pianto, su note più acute.
Non alzare la laringe, non strizzare la gola.
Pensa alla A associata ad una bella emozione, ad una risata.Sentirai come si apre la gola e come si alza il palato molle. (da Manuale di Canto di Andrea Toson)

La struttura di una canzone


Le 7 parti di una canzone:

1°) INTRO STRUMENTALE: annuncia l’inizio del brano e precede la voce cantata, serve ad attirare l’attenzione dello spettatore sul pezzo ed immergerlo nell’atmosfera del brano.

2°) STROFA: con l’inizio della strofa entra la voce. Con la strofa il racconto della canzone inizia. La strofa si ripete una o due volte prima del ritornello e poi di nuovo dopo il ritornello.

3°) RITORNELLO/INCISO è la parte più orecchiabile del pezzo, la parte più importante, il cuore della canzone; è la parte che si memorizza più facilmente, quella in cui si trovano le frasi chiave, è il cuore della canzone.

4°) BRIDGE/ PONTE serve a collegare la strofa al ritornello. E’ quella parte, prima dell’ultimo ritornello, che lega la strofa al ritornello. Nel ponte la melodia è leggermente diversa dal resto della canzone.

5°) PARTE STRUMENTALE è la parte in cui si eseguono gli assoli strumentali ed eventualmente può esserci qualche assolo vocale.

6°) SPECIAL / SPECIALE  è una parte a sé e  spezza un po’ la tensione del brano. Dal punto di vista melodico e armonico è differente dal resto della canzone.

7°) FINALE /CODA pone termine al pezzo e può essere strumentale, corale o può essere un assolo vocale e chiude la canzone. La chiusura può essere netta o sfumata.


Non è detto che una canzone sia composta da tutte e 7 le parti della struttura; la scelta è a discrezione del compositore.

Prova a riconoscere le 7 parti in cui è strutturata una canzone nei brani che ascolti più di sovente!!!



Imparare a sentire...


Il verbo SENTIRE, nella lingua italiana è ricco di significati e viene utilizzato in più accezioni:
si sente un rumore (un vetro che si frantuma), si sente un suono (una musica alla radio), si sente un’emozione (mi sento innamorato), si sente un profumo (di un fiore), si sente un gusto (senti che buono questo gelato), si sente uno stato d’animo (mi sento felice, triste), si sente col tatto (senti che superficie dura)……
Il verbo SENTIRE è un verbo POLIVALENTE E PLURIUTILIZZATO!!

Soffermiamoci ai significati circoscritti alla musica:

Nel canto ci serve:

Sentire un suono (con l’orecchio)
Sentire un’emozione, uno stato d’animo (con il cuore)

Per cantare BENE abbiamo bisogno di SENTIRE BENE con l’orecchio e di SENTIRE LE EMOZIONI del nostro cuore.
E ancora…. Per SENTIRE abbiamo bisogno di IMPARARE AD ASCOLTARE con l’orecchio e con il cuore. (da Manuale di Canto di Andrea Tosoni)





Stretching vocale pre-fonatorio


Alcuni esercizi per risvegliare il tratto vocale





1) BRUH……COME RILASSARE VISO E LABBRA

Pronunciare il suono “uh” e far vibrare le labbra, senza forzare l’uscita dell’aria, senza spingere per emettere il suono. Il suono deve uscire naturalmente.
La lingua rimane ferma nella sua sede naturale.
Affondare le dita sulle guance fino a toccare i denti.
Inizia il pianoforte (all’inizio senza metronomo e poi via via con) e poi il pianoforte ripete insieme al vocalizzo.
Far cantare e sostenere una nota sola, inizialmente. Una nota che sia comoda e nel registro di petto.
La fuoriuscita del fiato deve essere regolare, non importa quanto lunga, ma regolare.

Far cantare 3 note in successioni distanti un tono una dall’altra, le note sono appositamente vicine per non creare nell’allievo l’ansia dell’intonazione.
Importanza prestata alla modalità di esecuzione del esercizio, più che sull’effetto finale.

Far cantare 4 note in successione
Far cantare 5 note in successione .

Lo scopo dell’esercizio è rilassare guance e labbra, diversamente le labbra non riuscirebbero a vibrare.
Anche se all’inizio la voce si scollega, non è importante. L’importante è rimanere in condizioni di rilassatezza facciale.

Suggerimento: se le labbra non vibrano è perché i muscoli facciali sono contratti. Nel caso in cui questo avvenga nelle note più alte chinarsi in avanti per dare la sensazione di andare verso il basso e non verso l’alto.

“BRUH” PROVIAMOLO CON LO SQUILLO
Riprovare l’esercizio precedente ma con lo squillo… per fare lo squillo alzare gli zigomi, sorridere e portare il suono nel naso.

2) RUH …. RILASSIAMO LA LINGUA




Ripetere l’esercizio 1) lasciando vibrare leggermente la lingua e lasciando rilassate le labbra.
Quando l’allievo riuscirà ad eseguire i due esercizi significherà che:
non avrà più costrizioni da parte dei muscoli esterni. E’ difficile far vibrare labbra e lingua se i muscoli costringono la laringe;
la quantità d’aria per fonare è corretta;
le corde si stanno assottigliando man mano che si sale
e la lunghezza vibrante si sta accorciando.

ESERCIZIO: STRETCHING PER LE CORDE VOCALI



Con una unica espirazione emettere i suoni  MA- ME- MI- MO- MU utilizzando toni gravi che infondono sicurezza e permettono di ottenere un buon rilassamento e riscaldamento delle corde. Ripetere 5 volte. Il suono deve uscire uniforme.

GLI ESERCIZI DEL RISVEGLIO DEL MUSCOLO VOCALE
Innanzitutto occorre rilassare la voce, risvegliare la voce.
Questi esercizi aiutano ad avere una voce fresca e pronta per qualsiasi necessità vocale (cantata o parlata) e si possono eseguire al risveglio quotidiano.
Ecco gli esercizi:
-      ronzare emettendo un Z. In questo modo le corde cominciano a vibrare e a risvegliarsi.
-      Emettere un suono detto del bordo, simile al cigolio del cardine di una porta o al lamento (voce del pianto).
-      Rollio delle labbra, far vibrare le labbra (come fosse uno sbuffo) ma in maniera costante, controllata e continua, per alcuni secondi.
-      Trillo della lingua: pronunciare una r facendo vibrare la lingua in posizione appena dietro ai denti superiori,

VOCAL FRY  - STRETCHING CORDE VOCALI

Iniziare a vocalizzare su note comode, muovendosi verso le note più gravi e quelle più acute del proprio registro con gradualità e ritornando sempre, in finale, alle note più comode.






Importanza della concentrazione e del rilassamento

L’IMPORTANZA DELLA CONCENTRAZIONE
E DEL RILASSAMENTO



Per poter sentire un suono e poterlo ripetere correttamente è necessario CONCENTRARSI.
Per poter sentire un’emozione e trasmetterla è necessario RILASSARSI, sgomberare la mente dai pensieri, dai problemi quotidiani, far “tabula rasa” delle preoccupazioni ed essere unicamente QUI con il corpo e con la mente.
Ed è per questo che all’inizio di ogni lezione è utile fare esercizi di rilassamento corporeo e stretching per liberarci dalle tensioni quotidiane.

Esempi di Esercizi: Sgombera la mente e concentrati sulla tua respirazione, senti il tuo respiro, senti la musicalità del tuo respiro. Ora respira più profondamente, senti la tua respirazione … com’è?
È clavicolare , è addominale, è rilassata, è lenta, è veloce, è nasale, è orale.

Esempi di esercizi: Respira profondamente ed espira con una S sibilante tenuta senza contrazioni di nessun tipo. La S deve essere una liberazione regolata. Nessuna tensione si deve generare emettendo il suono.

Esempi di esercizi: ...un po’ di stretching! Roteare il capo verso destra e sinistra, roteare la spalla verso destra e sinistra, Aprire e chiudere la mascella. Massaggiarsi il collo e il viso, far ruotare la lingua all'interno della bocca.


ESERCIZI DI RILASSAMENTO PSICO-MOTORIO

IL RILASSAMENTO E IL COORDINAMENTO




Per cantare è necessario essere rilassati altrimenti non riesci a coordinare la tua voce e non riesci a controllare tutti i meccanismi che intervengono nell’emissione del suono.
Il legame tra corpo e voce è strettissimo.
Se si canta rigidamente e in tensioni si rischia di avere una prestazione precaria e faticosa.
E’ di fondamentale importanza cantare rilassati.
Le pressioni quotidiane alle quali siamo sottoposti sono molte e si riverberano nel corpo inficiando l’espressione vocale.

Ecco alcuni esercizi di rilassamento:

ESERCIZIO:  RILASSAMENTO SUGGESTIVO

Sdraiati, chiudi gli occhi e immagina di essere in un luogo per te rilassante (un luogo di mare o di montagna), tranquillo e gradito e congiuntamente applica una respirazione profonda (vedi argomento respirazione vitale)

ESERCIZIO:  RILASSAMENTO PROGRESSIVO

Trova un momento in cui sei solo e in un ambiente tranquillo.
Sdraiati, chiudi gli occhi, concentrati su ogni minimo punto del corpo, partendo dalla punta dei piedi e progredendo fino alla testa, passando da tronco e arti.
Su ogni singolo punto del tuo corpo su cui ti concentri applica una improvvisa e attiva contrazione e poi  un rilassamento.
Si percepisce a fine esercizio una sensazione di benessere e rilassamento generalizzato.

ESERCIZIO:  RILASSAMENTO SENSORIALE




Trova un momento di solitudine e di tranquillità, supino e ad occhi chiusi pensa ad un’immagine sensoriale che ti possa riportare allo stato di benessere (il profumo di un prato fiorito, il suono delle onde del mare, il fruscio del vento).


ESERCIZIO: RILASSAMENTO EMOTIVO

Puoi rievocare momenti felici che ti hanno appagato e reso sereno, rilassato. 
L’utilizzo del rilassamento come preliminare alla tecnica vocale è sempre più usato.
Il rilassamento come preliminare alla esecuzione di esercizi fonatori è utilizzato da molti logopedisti nel trattamento delle turbe vocali.
Il rilassamento è quell’esperienza muscolare , sistematica, di decontrazione profonda del corpo e di liberazione della psiche da tensioni/preoccupazioni.
Quando si tratta di rilassamento in vista di un’educazione vocale il rilassamento è l’allenamento al controllo del tono muscolare, alla padronanza di sé, all’acquisizione del controllo della propria energia.

ESERCIZIO DI RILASSAMENTO AD OCCHI APERTI

E’ una pratica di rilassamento che si orienta verso il rilassamento corporeo ma soprattutto verso il controllo psicomotorio.
Il soggetto è condotto sia a rilassarsi che a mobilizzare la propria muscolatura in modo misurato.
Il soggetto rimane ad occhi aperti durante tutto l’esercizio proprio per non “estraniarsi” dal contesto in cui si trova in modo da saper riproporre ovunque un simile tipo di esercizio.
La respirazione è costituita da sospiri frammentati da pause.
L’esercizio dura dai 5 ai 7 minuti.
Occorre sdraiarsi o comunque assumere la posizione più confortevole.
1_ periodo di adattamento. Nei primi secondi fino ai due minuti occorre prendere coscienza della propria posizione, comoda , confortevole.
2_Effettuare una respirazione poco ampia con la bocca semi-aperta e realizzando un rallentamento rumoroso dell’aria.
Il rumore in inspirazione è quello di un /ffff/ al contrario rapidamente crescente.
Il rumore espiratorio concatenato  è quello di una /sssssc/ decrescente
Il movimento respiratorio sarà sia addominale che toracico, contemporaneamente e con ritmo naturale.
Controllare con le mani posate su addome e torace che entrambi si sollevino nello stesso momento con movimento armonioso e contemporaneo.
Si eviterà così il blocco del torace che si produce quando si respira con modalità addominale.
Inframmezzare sospiri solo addominali e sospiri solo toracici.
Ogni ciclo di respirazione dovrà essere accompagnato da una pausa respiratoria nella quale ci si sentirà in uno stato di benessere generale, sempre che il soggetto abbia respirato in maniera soddisfacente.

Durante la pausa respiratoria la bocca rimane semi aperta,  rilassata e aperta resta anche la glottide, non ci devo essere ostacoli tra l’aria esterne e l’aria nei polmoni.
Se si tende a chiudere labbra o glottide lo stato di equilibrio non è stato ottenuto.
I sospiri devono avere ritmi variabili.

3_ TENSIONE DETENSIONE DELLE PARTI DEL CORPO
Nella pausa respiratoria e dopo aver effettuato qualche sospiro il soggetto vieve invitato a contrarre i muscoli del braccio destro. La contrazione dura 2-3 secondi. Inizia lieve poi si rinforza poi cessa di colpo. Si traduce in un blocco delle articolazioni ma in realtà non si produce alcun movimento. Il soggetto si sforza a limitare il movimento effettivo del braccio e soprattutto l’energia non deve diffondersi al resto del corpo.
La tensione detensione parte dalla gamba destra, gamba sinistra, braccio sinistro, testa, braccio destro.

Dopo aver fatto un giro attorno al corpo, l’esercizio termina e il soggetto si sentirà in uno stato di benessere generale ma totalmente collegato con l’esterno.

Da La voce, terapia delle turbe vocali di F. Le Huche e A. Allali 

Le Cavità di Risonanza

LE CAVITA’ DI RISONANZA






La corretta emissione della voce cantata prevede il corretto e bilanciato utilizzo della nostra cassa di risonanza naturale, solo in questo modo la voce si arricchisce di armoniche, si amplifica.
La nostra cassa armonica è costituita dalle cavità di risonanza che fungono da megafono per la nostra voce cantata.
Le cavità sono: la cavità nasale, orale e faringea.
La faringe si trova dietro la bocca, situata posteriormente alla lingua. E’ una cavità mobile e di dimensioni variabili. Ovviamente nel cantare la zona deve rimanere ampia e maggiore sarà la sua ampiezza, più il nostro suono sarà libero, naturale. Per far ciò la muscolatura del collo, della lingua deve rimanere rilassata.
La bocca è una cavità di risonanza. Nel canto lo spazio buccale deve rimanere ampio.
Il velo palatino è il soffitto posteriore della bocca, è un organo mobile che si può alzare e abbassare e mette in comunicazione (se abbassato ) o separa (se alzato) la bocca con il naso.
Al fondo della bocca si vede l’ugola, un piccolo muscolo che pende dal centro del velo palatino.
Le fosse nasali per mezzo di piccoli orifizi comunicano con  seni paranasali.  Insieme costituiscono la “maschera” della voce. Infatti un suono quando è in maschera risuona proprio in questa zona (proprio nella zona in cui si pongono le mascherine di carnevale).
I seni sono quattro: frontale, mascellare, etmoidale (tra occhio e lato del naso) e sfenoidale (soffitto del rinofaringe).

Un bel dibattito avvolge il discorso dei seni paranasali. Alcuni li considerano semplici consuonatori altri li considerano dei risuonatori veri e propri. Alcuni considerano gli spazi paranasali degli spazi collassati che al massimo vibrano al passaggio dell’aria e nulla di più.

LE DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO:
Secondo alcuni studiosi della voce, il suono è capace di propagarsi attraverso le ossa del corpo umano. Ecco perché testa e petto sono zone di risonanza importantissime. Le espressioni voce di testa e voce di petto indicano appunto le zone di risonanza della voce. Sono zone di risonanza ma non zone di produzione della voce. La voce si produce sempre a livello laringeo, attraverso l’accollamento delle corde vocali al passaggio dell’aria.
La voce emessa si propaga per tutto il corpo utilizzando le ossa come veicolo. Ecco perché si dice che si canta con tutto il corpo.
  
A differenza della cassa di risonanza degli strumenti musicali, la cassa di risonanza umana è costituita da ORGANI MOBILI tra cui lingua, labbra, laringe, velo del palato; a seconda della conformazione e della posizione di questi organi la voce si rinforza con armonici differenti e quindi presenta timbri diversi e accezioni diverse.
Quando si dice “dar corpo al suono” o “focalizzare il suono” “dar punta alla voce” “portare il suono nel palco”, “proiettare il suono”, tenere alta la posizione, far correre il suono si intende proprio l’amplificazione naturale del suono.
E quando si dice che il suono è ingolato, nasale, indietro ci si riferisce ad un particolare o scorretto utilizzo di questi armonici.
La voce, intesa come prodotto della vibrazione delle corde vocali assume un TIMBRO, un COLORE  nel momento in cui viene fatta risuonare e viene rinforzata attraverso le cavità di risonanza che ne amplificano l’intensità e gli armonici.
Cosa sono fisicamente le cavità di risonanza?
Sono degli SPAZI che contengono ARIA. Sono le particelle d’aria contenute negli spazi che vengono investite dall’onda sonora e risuonano, cioè, vibrano producendo un suono composto da una banda di frequenze (che sono le armoniche) che arricchiscono il suono. L’aria risuona a seconda della POSIZIONE (atteggiamento), CONFORMAZIONE (struttura anatomica) della cavità al momento della emissione della voce.  E’ l’aria che risuona, non le cavità.
Come si chiamano anche le cavità di risonanza?
Le cavità di risonanza sono anche dette TUBO AGGIUNTO poiché amplificano il suono secondariamente all’emissione, oppure sono chiamate CAVITA’ SOPRAGLOTTICHE poiché sono poste al di sopra della glottide.

VOCE DI PETTO (emissione di note gravi): In ogni caso le cavità di risonanza sono poste SEMPRE tra la sorgente sonora e l’ambiente.
NON sono risuonatori gli organi del torace (petto, polmoni) poiché non amplificano il suono emesso, al limite vibrano insieme ad esso, consuonano. (fenomeni vibratori muscolari).
Il altre parole il petto non risuona ma consuona ed è errato considerare la voce di petto come una caratteristica timbrica, come un registro.
CANTO IN MASCHERA: Non sono risuonatori ma consonatori gli organi dello scheletro facciale (tipo seni paranasali). In questo caso il cantante fa riferimento alla vibrazione emessa dallo scheletro facciale nel momento dell’emissione vocale. Lo scheletro facciale consuona con la voce, ma non risuona amplificando la voce.
VOCE DI TESTA (emissioni di note acute): in questo caso le sensazioni vibratorie sono avvertite nel cranio e nel massiccio facciale per vibrazione delle strutture anatomiche presenti in queste sedi.

La conformazione dei risuonatori è variabile da individuo a individuo però, in generale, un cantante che affronta le note con UN VISO LARGO, CON AMPIA COMPONENTE ZIGOMATICA (SORRISO) è segnale di BUONA AMPIEZZA DELLE CAVITA’ DI RISONANZA, DELLA MASCHERA il che coincide con una buona propagazione della voce in quelle cavità, che fungono da megafono e amplificano la voce, arricchendola.
LA COSTRUZIONE DELL’UOVO  e cioè come dar corpo alla propria voce e farla risuonare correttamente.
La capacità di dosare i risuonatori della nostra cassa armonica naturale prevede che, innanzitutto, la voce abbia un CORPO, uno SPESSORE, una AMPIEZZA DI CAVITA’ (la base dell’uovo), che dà alla voce pienezza e rotondità e al tempo stesso la voce deve avere una PUNTA, una DIREZIONE, una PROIEZIONE, che conferisce BRILLANTEZZA E FOCALITA’ al suono (la punta dell’uovo).
I DIFETTI NELLA COSTRUZIONE DELL’UOVO si manifestano nel momento in cui il cantante ha un suono INGOLATO, caratterizzato da un arretramento della base della lingua, difetto di chi cerca di scurire la propria voce con artefizio; altro difetto si innesca quando si mette troppo in tensione la base della lingua e la faringe, ingolando il suono.  A volte capita di nasalizzare troppo il suono per cercare di immascherare maggiormente la propria voce.

Da “Risonanze, ovvero La costruzione dell’uovo” di Franco Fussi

La Respirazione vitale e La respirazione nel canto




LA RESPIRAZIONE VITALE

La funzione primaria del sistema respiratorio è quella di fornire l’ossigeno al corpo ed eliminare le sostanze di rifiuto ovvero l’anidride carbonica.
IN UN ATTO DI INSPIRAZIONE NORMALE
-      il cervello segnala ai muscoli respiratori che il corpo ha bisogno di ossigeno;
-      il diaframma scende appiattendosi;
-      la cavità toracica si allarga e i muscoli della cassa toracica la sollevano allargando la cavità toracica lateralmente;
-      entra aria nei polmoni.
IN UN ATTO DI ESPIRAZIONE NORMALE:
-      il cervello segnala ai muscoli respiratori che il corpo ha bisogno di liberarsi dell’anidride carbonica
-      i muscoli della cassa toracica si rilassano e il muscolo diaframma si rilassa;
-      il diaframma ritorna alla posizione originale e la cassa toracica ridiscende.
-      I polmoni si restringono nuovamente;
-      L’aria viene spinta fuori.

LA RESPIRAZIONE NEL CANTO
Nell’atto del cantare e del parlare la respirazione viene regolata dalle esigenze primarie insite nell’atto stesso, fintanto che ciò non interferisce con le esigenze corporee di sopravvivenza.
La respirazione toraco-diaframmatica  è la modalità respiratoria fisiologica e forse dimenticata, alterata e va recuperta.
IN UN ATTO DI INSPIRAZIONE DURANTE IL CANTO                   
-      il cervello segnala ai muscoli respiratori la necessità di aria per produrre suoni;
-      il diaframma si abbassa  e i muscoli intercostali laterali allargano le costole e la cavità toracica;
-      i muscoli addominali sono rilassati;
-      i polmoni prendono aria.

DIFFERENZE RISPETTO ALL’ATTO INSPIRATORIO VITALE
-      la quantità d’aria che entra nei polmoni è regolata;
-      se ammettiamo che esiste una respirazione clavicolare (errata) che innalza la parte antero superiore del petto, allora nel canto questo non deve succedere. Sono i muscoli intercostali laterale e inferiori a lavorare allargando il petto lateralmente.


IN UN ATTO DI ESPIRAZIONE DURANTE IL CANTO
-      il cervello segnala ai muscoli respiratori la necessità di aria da inviare alle corde vocali;
-      i muscoli del torace mantengono la posizione del torace, comodamente alto, e rimangono allargati con cassa toracica e polmoni espansi.
-      Il diaframma mantiene la posizione d’appoggio, ritardando la risalita (appoggio diaframmatico)
-      I muscoli addominali intervengono da sostegno a spingere il diaframma lentamente e costantemente verso l’alto regolando il flusso dell’aria in uscita (sostegno addominale)
-      L’aria viene rilasciata nella quantità utile alle corde vocali.

DIFFERENZE RISPETTO ALL’ATTO ESPIRATORIO VITALE
-      i muscoli intercostali laterali mantengono la posizione;
-      il diaframma in un primo momento rallenta la sua salita;
-      i muscoli addominali sono i responsabili (con il diaframma) della formazione della colonna d’aria che arriva alle corde vocali poiché premono sul diaframma che si innalza gradualmente e “svuota regolatamente” i polmoni;

Questo processo di inspirazione/espirazione nel canto DEVE RIMANERE automatico, rilassato, libero.
Non si devono creare tensioni. Una volta metabolizzato va reso automatico, un po’ come l’utilizzo dei pedali alla guida di un’auto.

I muscoli e gli organi che intervengono nel processo hanno la forza sufficiente per soddisfare le necessità del cantante.








ESERCIZIO:  LA RESPIRAZIONE COI POLPASTRELLI IN 10 TEMPI
Stesi per terra, supini, gambe piegate.
INSPIRAZIONE: 1-2 introduco i polpastrelli sotto le ultime costole
PAUSA: 3-4
ESPIRAZIONE 5-6-7-8 mantenendo il torace ampio.
PAUSA 9-10

VARIANTI:
IN PIEDI
INSPIRAZIONE CON IL NASO LENTA (2TEMPI) E RAPIDA (1 TEMPO)
INSPIRAZIONE CON LA BOCCA (RAPIDA E LENTA)
IN PIEDI CON O SENZA POLPASTRELLI
ESPIRAZIONE IN 6 TEMPI
ESPIRAZIONE CON BRACCIA (VEDERE VOCALITA’ INFANTILE)

ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE
Stesi per terra, supini, gambe tese.
INSPIRAZIONE profonda, nasale, lenta ponendo una mano sulle costole inferiori laterali e una sul torace. Si osserva che le costole si ampliano e il torace si eleva.
ESPIRAZIONE boccale lenta: si osserva che l’addome e le costole tornano alla posizione inziale.

ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE:
Stesi per terra, mani appoggiate sull’addome: inspirare e pausa.
ESPIRAZIONE: espirare prendendo le ginocchia tra le mani e avvicinandole al petto.

ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE ADDOMINALE (DA SPOSTARE NELLA PARTE DEL SOSTEGNO ADDOMINALE)
In piedi, gambe divaricate, mani sulle ginocchia, flettere il busto in avanti a 45°, mantenendo la colonna vertebrale distesa. Inspirare ed espirare usando i muscoli addominali.


ESERCIZIO DI RESPIRAZIONE
In piedi portare le braccia lungo i fianchi. Espirare svuotando completamente i polmoni.
Inspirare ed elevare le braccia fino all’altezza delle spalle, palme delle mani rivolte verso il basso e spalle basse.
Espirare e tornare alla posizione di partenza.